ADHD, autismo ed enuresi notturna: cosa bisogna sapere | DryNites
Mamma rimbocca le coperte a figlio che dorme

ADHD, autismo ed enuresi notturna: cosa bisogna sapere

Il bagnare il letto, fenomeno noto anche come pipì notturna, incontinenza o enuresi notturna, è una condizione medica che può colpire qualsiasi bambino.

Contenuti dell’articolo

  • I 2 tipi di enuresi notturna
  • Il legame tra ADHD, autismo ed enuresi notturna
  • L’impatto dell’enuresi notturna sui bambini con autismo e ADHD
  • Quanto dura l’enuresi notturna?
  • Come posso essere d’aiuto nell’affrontare l’enuresi notturna?

Il bagnare il letto, fenomeno noto anche come pipì notturna, incontinenza o enuresi notturna, è una condizione medica che può colpire qualsiasi bambino. Si verifica quando un bambino di cinque anni o più non riesce a controllare la vescica e urina di notte, durante il sonno. È perciò essenziale sottolineare che tuo figlio NON bagna il letto di proposito o consapevolmente!

Per alcuni, l’enuresi notturna potrebbe essere una parte inevitabile della crescita e continuare anche durante l’adolescenza. Sebbene possa essere imbarazzante e stressante, è importante ricordare che è una condizione comune: ne soffre 1 bambino su 6.

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Pediatric Urology, in generale i bambini con disabilità intellettive o dello sviluppo, come l’autismo e/o il disturbo da deficit di attenzione / iperattività (ADHD), sono colpiti da enuresi notturna con maggior frequenza rispetto ai bambini con sviluppo tipico. Dallo studio proprietario Bedwetting Diary di Goodnites è emerso che, tra tutti coloro che soffrono di questa condizione, 1 su 10 ha una disabilità e, tra queste, ADHD e autismo sono le più diffuse.

I 2 tipi di enuresi notturna

  • Si parla di enuresi notturna primaria quando i bambini non sono in grado di controllare la vescica dall’infanzia e continuano a bagnare il letto almeno una o due volte alla settimana nel periodo della scuola primaria.
  • L’enuresi notturna secondaria rappresenta circa il 25% di tutti i casi di enuresi notturna. Si verifica quando un bambino è in grado di controllare la vescica, ma ricomincia a bagnare nuovamente il letto dopo almeno 6 mesi senza incidenti. Essendo spesso inaspettata, l’enuresi notturna secondaria può creare ulteriore stress a tutta la famiglia.

Il legame tra ADHD, autismo ed enuresi notturna

Alcuni studi hanno dimostrato che i bambini con autismo e/o ADHD presentano maggiori probabilità di fare la pipì a letto rispetto ai coetanei neurotipici (o con sviluppo tipico). La connessione tra ADHD, autismo ed enuresi notturna non è stata pienamente compresa dai professionisti medici.

Tuttavia, i ricercatori ritengono che l’enuresi notturna in qualsiasi bambino possa essere legata a una combinazione di fattori, tra cui:

  • Capacità vescicale ridotta
  • Maggiore produzione di urina durante la notte
  • Sensibilità ridotta rispetto allo stimolo a urinare
  • Problemi di autocontrollo e disturbi del sonno
  • Sensibilità agli stimoli sensoriali, che comprendono la sensazione di vescica piena

È importante che genitori e caregiver si mostrino pazienti e comprensivi con i bambini a cui capita di bagnare il letto. Punire, sgridare il bambino o spingerlo a vergognarsi perché fa la pipì a letto non è utile e può persino peggiorare il problema. È necessario, invece, spiegare che NON è colpa loro.

L’impatto dell’enuresi notturna sui bambini con autismo e ADHD

L’impatto dell’enuresi notturna va ben oltre le lenzuola bagnate e le lavatrici extra. Purtroppo, sia tra i genitori / caregiver sia tra i più piccoli il fenomeno è accompagnato da un senso di vergogna, desiderio di nascondere la condizione e timore del giudizio altrui.

Per comprendere meglio l’esperienza delle famiglie di bambini con autismo e/o ADHD colpiti da enuresi notturna, abbiamo condotto un sondaggio tra 1.000 genitori statunitensi di bambini e ragazzi con autismo e/o ADHD, tra i 3 e i 17 anni, che facevano la pipì a letto. Dalla ricerca è emerso che l’enuresi notturna ha un impatto fisico ed emotivo negativo sull’intera famiglia, e non solo sul bambino, in alcuni modi chiave:

  • Mancanza di sonno: il 43% delle famiglie ha riferito che il figlio con autismo e/o ADHD aveva sperimentato una perdita del sonno dovuta all’enuresi notturna e più della metà dei genitori aveva vissuto in prima persona una consistente perdita di sonno.
  • Aumento dello stress e dell’ansia: i bambini provano imbarazzo e vergogna. Inoltre, il 38% dei genitori / caregiver ha riferito che la pipì a letto ha abbassato l’autostima del bambino, mentre il 41% che ha fatto aumentare la sua ansia. Anche i genitori / caregiver provano stress per l’incapacità di aiutare il proprio figlio. Il 60% dei genitori ha segnalato un aumento dell’ansia, il 58% si sente impotente e la metà dice di avere l’impressione di essere un cattivo genitore.
  • Tensioni in famiglia e nelle relazioni: l’enuresi notturna richiede così tanta attenzione e concentrazione che il 56% dei genitori dichiara di aver vissuto tensioni familiari provocate da questo fenomeno, mentre 4 genitori su 5 ammettono di dare la priorità al figlio che ne è colpito a discapito delle esigenze degli altri membri del nucleo familiare.
  • Attività mancate: i genitori / caregiver di bambini con autismo e/o ADHD dichiarano che l’enuresi notturna interferisce con i ricordi d’infanzia e le normali routine notturne. Il 45% ha affermato che questo fenomeno ha limitato le vacanze in famiglia e 2 bambini su 3 hanno dovuto rinunciare ai pigiama party con gli amici.
  • Giudizi e stigmatizzazione: tra i genitori / caregiver di bambini affetti da autismo e/o ADHD che hanno partecipato al nostro studio, quasi la metà ha riferito di temere di essere giudicata o che il proprio bambino venga giudicato a causa dello stigma che circonda l’enuresi notturna. E questo, oltretutto, senza aver nessuno a cui chiedere consiglio. Il 71% dei genitori / caregiver ritiene che gli amici non si rendano conto di cosa stanno affrontando, il 65% ha l’impressione che la famiglia allargata non lo capisca e il 35% ritiene che gli altri genitori / caregiver di bambini con autismo o ADHD non comprendano le loro difficoltà.

Ci auguriamo che la nostra ricerca ti permetta di realizzare che non stai facendo nulla di male e che non sei solo.

Quanto dura l’enuresi notturna?

Ogni caso è diverso dall’altro, ma l’enuresi notturna dura in media circa 4 anni e può prolungarsi nel caso dei bambini con disabilità. In ogni caso, non va avanti per sempre. Crescendo, i bambini tendono a smettere di fare la pipì a letto. Circa il 97% dei bambini smette di bagnare il letto entro i 12 anni, perciò nella maggior parte dei casi non c’è nulla di cui preoccuparsi ed è sufficiente un po’ d’amore e sostegno in più.

Come posso essere d’aiuto nell’affrontare l’enuresi notturna?

Poiché l’enuresi notturna può avere un impatto emotivo negativo sull’intera famiglia, provocando un aumento dello stress e dell’ansia e incidendo negativamente sull’autostima e sulla sicurezza del bambino, in questo particolare periodo è importante continuare a fornire ulteriori rassicurazioni e sostegno.

  • Parlane: parla con tuo figlio e spiegagli che il bagnare il letto è un fenomeno molto comune che si risolve con la crescita. Leggi dei libri o condividi informazioni sull’enuresi notturna per aiutarlo a sentire di avere maggiore controllo su quello che sta vivendo. Se ti senti a tuo agio, parlane con amici e familiari o con un medico. Prova a usare come punto di partenza alcune delle ricerche presentate in questo articolo per avere dei dati di fatto che permettano agli altri di capire la situazione vissuta da te e tuo figlio.
  • Mostra un atteggiamento solidale: non devi mai punire il tuo bambino perché bagna il letto poiché non si tratta di un comportamento messo in atto di proposito. Ritenere che l’enuresi notturna sia un problema comportamentale è un errore comune, ma tuo figlio non sta facendo nulla di sbagliato. Le punizioni possono solo provocare sentimenti di vergogna, ansia e confusione più grandi, perciò la cosa migliore da fare è continuare a mostrare il proprio supporto e consolidare la sicurezza e l’autostima dei più piccoli.
  • Prova a usare i prodotti assorbenti monouso per l’enuresi notturna: le mutandine per l’enuresi notturna possono aiutare a ridurre lo stress e rendere tutto più semplice per te e per il tuo bambino. Solo le mutandine per l’enuresi notturna Goodnites® riescono a trattenere tre bottiglie d’acqua* e offrono una protezione contro le fuoriuscite superiore del 35%** per aiutare i più piccoli a svegliarsi asciutti.
  • Inizia ad adottare una routine serale: il 79% delle famiglie ha riferito di seguire una routine serale per prevenire la pipì a letto, con l’uso di luci sensoriali e dispositivi sonori per aiutare i bambini ad addormentarsi più facilmente. Includi l’intimo per l’enuresi notturna nella tua routine. Le apposite mutandine Goodnites® hanno clinicamente dimostrato di offrire un sonno migliore***, e ci si augura che questo valga per tutta la famiglia.

Non permettere all’enuresi notturna di impedire a te e alla tua famiglia di vivere momenti fantastici insieme. Il problema non sparirà da un giorno all’altro, ma le lenzuola asciutte possono essere il punto di partenza di giornate migliori per tutti.

* Taglia Boy L. Tre bottiglie d’acqua da 236 ml, 708 ml in totale. Tra le marche nazionali.
** Taglia Boy Large vs. Ninjamas Boy Large.
*** Rispetto al mancato utilizzo di mutandine assorbenti.

Pubblicato a marzo, 2024

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